LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo proposto da Alfredo Rienzi
|
|||
Poeti (di Torino) in 10 righe - 17. Angela SUPPO
Angela Suppo, torinese di nascita e di residenza, Laureata in Filosofia, ha svolto la professione di Insegnante e, per oltre vent’anni, di Preside di Liceo. Dopo un’attiva partecipazione alla vita poetica torinese, tra cui al gruppo Tempo di Parole presso il Circolo dei Lettori e ad Amado mio, che realizza l’omonimo periodico foglio di poesia, giunge nel 2019 alla poesia edita, con Senza indicazione di tempo, esordio importante, per la casa Editrice (La Vita Felice), la Prefazione di Giuseppe Conte e, soprattutto, per il livello testuale.
L’”andare e venire tra i toni del linguaggio e le esperienze della vita” (G. Conte) è il tratto distintivo della poetica di Angela Suppo. Qualità di una poesia maturata come lettrice e osservatrice attenta dell’occasione poetica, ritrovabile a occhi attenti ubiquitariamente: “l’esperienza, che coglie nei dettagli apparentemente inappariscenti l’essenziale che si nasconde (S. Vitale). Le Sezioni della raccolta lo testimoniano perfettamente: Stagioni, Amori, Costumi, Dei Poeti, Dialoghi, Altre stagioni. Angela Suppo rivela la capacità di contenere in linguaggi moderni, asciutti e spesso leggeri benché delicati e intensi, al limite dell’icastico, le essenziali indagini sul senso del tempo, della vita, dell’amore e del rapporto col sacro.
* * *
Come sono belle le stagioni! Quattro più le mezze, e i quartini, a volte, semplici annunci.
Così l’aria sfolgorante di futuro, dentro l’inverno, ad avvertire.
Che non sfugga, tra poco, la primavera.
Che la foglia, che ieri non c’era, già appannata di sole, non mi sorprenda distratta.
Solstizio
Ancora un solstizio. Nel buio s’acquatta la terra, dormono le luci. Oscuro viaggia il fiume, si disfano foglie.
* * *
Ma davvero sarai all’appuntamento quel giorno e avrò spiegazione di tutto e il senso delle cose - luminoso – mi ferirà d’amore?
Davvero Signore silenzioso nell’attesa conti i miei passi?
Generi
Non amo l’Epica.
Mi piaceva il divano di Tibullo, e i punti sospesi dell’amore.
Anche il pane e il formaggio di Orazio o il sacco di ceci, per ricompensa del servizio, erano bella letteratura.
Non amo il fragore delle battaglie, anche finto ed evocato, nelle sillabe dei versi.
Con un cuore di passero mi darei il coraggio per difendere una causa se chiede sangue.
da Senza indicazione di tempo, La Vita Felice, 2019, pref. di Giuseppe Conte
|
|